sveglia alle nove, un quarto d'ora di dormiveglia con la radio che suona, una bella doccia e via per la mia ultima fisioterapia pagata dall'assistenza sanitaria.
la mia fisioterapista, la mitica Elisabetta, mi dice che per concludere il ciclo un bel massaggio sarebbe l' ideale, io chiaramente accetto, visto anche la sostanziosa lezione di yoga del giorno prima, finito il massaggio sono uscito dal centro e mi sono fiondato nella buona pasticceria di fronte, dove mi sono fatto 2 cornetti e un cappuccino contornato di lettura di giornale per almeno una ventina di minuti,poi ho compilato il modulo d' assunzione per l' azienda monnezzara, e mi sono lanciato alla ricerca degli uffici dove averei dovuto parlare con un direttore caio dal quale mi aveva indirizzato un mio amico tizio. chiaramente non c'era, e non c' era nemmeno un altro amico che lavora li, ma cera la classica segretatia che mi ha suggerito alcuni dettagli per la compilazione della domanda, poi ho cosegnato il tutto nelle sue mani.
uscendo dallo stabile mi sono detto " se mi prendono a lavorare quì, do di matto dopo 3 giorni" ma il sole splendeva alto e la giornata aveva preso una bellissima piega.
avevo le maglie e i vestitini che dovevo consegniare a glod in bauliera, quindi mi sono detto
" vado a firenze e glele consegno, cosi mi incontro con qualche amica dell' università e vodo a pranzo in qualche localino"... quanto mi piace andare a pranzo fuori! lo adoro! 10 volte meglio delle cene..
ma torniamo al racconto: tutto perfetto, arrivo a Firenze verso mezzogiorno, consegno la roba, vedo la Lisa e le sue amiche, ci buttiamo in un bar ristorante dove mi mangio un bel piatto di gniocchi pomodoro e mozzarella, non faccio in tempo a finire di mangiare che parte una interminabile discussione con tema LA BISSESSUALITA', io chiaramente sono partito in quarta con uno dei miei comizzi, alla fine siamo usciti in direzione facoltà di architettura S. Verdiana, un posto meraviglioso, tutti gli studenti erano riuniti in un giardino intero dove l' ultima cosa che si poteva fare era studiare, ho chiaccherato con un po' di gente, poi mi sono messo al sole a scrivere il mio diario, verso le 16:00 sono ripartito per una camminata in centro "ho due piedi gonfi come due zampogne" dove ho incotrato un mare di amici e conoscenti, verso le 19:00 ho ripreso la macchina e mi sono inbottigliato per il mio ritorno in quel dì di Olmi, ma a metà strada Olmi mi aveva già raggiunto " mia sorella mi ha telefonato per dirmi che un camion aveva agganciato la bicicletta di mio padre" mi prende un colpo! poi capisco che fortunatamente sotto il camion è finita solo la bici e mio padre no si è fatto praticamente niente..
il resto della storia è un classico, incotro con il mio amore, un aperitivo a Quarrata, poi cena e televisione, ed ora quì a scrivere il bello e il brutto di una giornata.
la vita certe volte la si riesce ad apprezzara semplicemente dalla fotografia di una semplice giornata di un giovdì qualunque
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