Oggi uso questa libertà di movimento che Dio o chi per lui mi a dato per scrivere un saluto a colui che ho avuto la fortuna di conoscere e che oggi non c'è più. Strano quanta si possa sotto valutare le possibilità intrinseche in noi così detti normali, gli abili, abili nello scrollarsi di dosso le difficoltà altrui, nel dimenticare quanto difficile sia per colui che ti sta accanto respirare, muoversi, parlare, vivere.... Cercare con tutta la forza di avvinarsi alla bocca una sigaretta per farsi una semplice boccata di fumo, e dopo immani tentativi dover chiedere aiuto per questa banalità, mentre noi abili sputiamo in faccia alla fortuna e ci dimentichiamo al primo angolo di strada che la nostra macchina piantata sul marciapiede diventa un muro insormontabile per colui che ha bisogno di spazio, quello spazio che noi gli rubiamo, costringendolo a percorsi obbligati e senza meta come un criceto nella gabbietta.
Oggi uno di questi straordinari esseri umani si libera della sua prigione al caro prezzo della vita, e se esiste un Dio, gli darà il dono del volo e della fluttuazione per ripagarlo ti tutta l'immobilità a cui lo ha costretto su questa amara terra.
Io non credo in Dio, ma voglio immaginarmelo libero di scorrazzare veloce come Valentino Rossi, in un mondo più giusto al di la delle nuvole, molto al di la del numero 46 che campeggiava sulla sua carrozzina elettrica gialla...
ciao Simone
1 commento:
un abbraccio...
Posta un commento